Episodio 1 - Bombe, folletti e vulcani

..."Dove diamine ci troviamo?" Chiede Fra.
Gigio sghignazza...


Non c'è tempo per rispondere.
Dal sottobosco alle nostre spalle si fa largo un tramestio concitato.
Indietreggiamo aspettandoci il peggio ma dai cespugli sbuffa una creaturina alta neanche mezzo metro, la faccia grinzosa sconvolta dall'orrore.
"Via di qua!" Grida attraversando la radura e scomparendo dall'altro lato.
"Cos'era quello?" Chiede Fabris.

Gigio sta per rispondere ma un sussulto del suolo lo ammutolisce.
Le viscere della terra sono scosse da un profondo brontolio.
Poi la foresta esplode.
Rami e foglie vengono proiettati ovunque mentre dal sottobosco fuoriesce una sagoma mastodontica.
È una specie di cinghiale grosso quanto un ippopotamo. Il dorso e la testa sono ricoperti da placche ossee e corna.
La bocca zannuta sta masticando quello che ha tutta l'aria di essere un piccolo drago dal collo spezzato.
La bestia lascia cadere la preda ed esplode in un terrificante ruggito, pregustando un'esotica variante al menù a base di rettili di palude.
"Diosanto!" Esclama Fra iniziando a correre.
Gli altri lo seguono d'istinto, io resto un attimo immobile a fissare il mostro che torreggia sulla radura.


So chi sei! Un grugnoso spinato!
Siamo su Baruffus!
Rush & Bash!
Il brutto muso mi guarda, scalpita.
Mi volto e inizio a correre.
Dove sono gli altri?
Oh no, li ho persi!
Siamo dilà da nenache cinque minuti e già il pericolo è mortale.
I pochi avvertimenti di Gigio spazzati via in men che non si dica!

Attraverso la radura incespicando sui sassi che affiorano dal terreno.
Dietro di me sento il grugnoso avvicinarsi minacciosamente.
Vedo la sua ombra proiettarsi sulla mia.
Mi tuffo su un sentiero costerggiato da grossi tronchi, sperando di rallentare un po' la corsa del mostro.
Sembra funzionare.
In un paio di falcate raggiungo la creaturina che aveva cercato di avvertirci.  A quanto pare ha avuto la mia stessa pensata.
La supero di slancio.
Se ciò che penso è giusto presto sarò salvo.
Esco dal bosco improvvisamente.
Davanti a me, sul bordo di quella che sembra una strada di terra battuta, fiammeggia una bizzarra auto da corsa. Rossa.
Come prevedevo.
È la Bolide Fiammeggiante di Finn Fiatodidrago, ne sono sicuro, pertanto il folletto che ho superato era proprio lui!

Salto nell'abitacolo.
Nonostante sia stata costruita per un folletto la postazione è comoda.
Mi dispiace Finn, la tua corsa finisce qui.
Guardo attraverso il bosco, il folletto è ancora lontano; percepisco nel suo sguardo sbigottimento.
Dietro di lui il grugnoso avanza devastando tronchi.

Il cruscotto!
So giocare a Rush & Bash ma qui è totalmente diverso!
Non c'è tempo da perdere.
Cerco di concentrarmi attingendo alle tante minute di Teooh.
Dunque, ci sono tre pedali, tutti rossi, ognuno recante un numero.
Sei ultimo, eh Finn?
Bene, i pedali corrispondono alle carte del board game.
Fin qui ci siamo.
Sul display del cruscotto brillano alcuni simboli, uno sterzo, una stella e un missile.
Ok, ecco i poteri.
Ogni carta è associata a un potere.
Bisogna prima azionare il simbolo, poi ci si può muovere del valore riportato sulla carta.
Vediamo un po' come funziona qui...
Schiaccio la stella sul display. Una barra luminosa si riempie di circa la metà.
Il rombo del motore si mischia ai brontolii della terra.
Il pedale associato al simbolo si illumina mettendo in evidenza il numero 5. Lo schiaccio. L'auto sfreccia in avanti fendendo l'aria proprio nel momento in cui Finn esce in strada gridando.
Dallo specchietto lo vedo inginocchiasi, rassegnato.
Mi fermo, gli lancio un fischio.
Il folletto si rialza e corre verso la vettura che gli ho fregato.
"Salta su!"
"Bolide è mia!"
"Non è il momento di farmi notare certe sottigliezze, ci stiamo entrambi".
"Mica tanto"
"Che diavolo ti sei fermato a fare?"
"Dovevo fare un goccio"
"E non potevi farlo sul ciglio della strada?"
"Proprio mentre passava Lady Lucebuona? Non credo proprio! E poi scusa, che vuoi, chi ti conosce?"

Il grugnoso mette fine al nostro battibecco.
Esce dal bosco sgommando e si lancia al nostro inseguimento.
"Bomba e rosso quattro, sbrigati!"
"Stai zitto, so come si gioca!"
"Come si gioca? Ti pare un gioco questo?"
Già.
Schiaccio il simbolo della bomba sul display, comparso subito dopo aver attivato la stella.
Il Bolide Fiammeggiante lascia cadere una sfera nera sulla strada.
Il grugnoso la prende in pieno.
Un esplosione di sangue e viscere.
Un corno saetta a pochi centimetri dalle nostre teste come il dardo sputato dalla cerbottana di un indigeno.
L'auto sfreccia sulla strada.
In lontananza il cielo si tinge di rosso sopra una cima rocciosa dalla quale si leva una minacciosa colonna di fumo.
"Sta per eruttare"grida Finn.
"Che bello!"

Mi destreggio bene tra simboli e valori numerici.
Essendo gli ultimi della corsa, proprio come nel gioco, possiamo sfruttare i valori più alti concessi dalle carte rosse RUSH.
Le carte verdi SPRINT sono poco performanti, un espediente dell'autore per mantenere il ritmo della corsa equilibrato poiché sono assegnate ai piloti in testa.
Quando gioco a Rush & Bush cerco sempre di non andare subito in testa evitando però le ultime posizioni.
Avere a disposizione almeno una carta rossa a turno è molto importante poiché ti permette di distanziare gli inseguitori se stazioni nelle prime posizioni o recuperare terreno se, in seguito a un testa coda, ti ritrovi a sgominare tra gli ultimi della fila.
È una strategia rischiosa perché puoi essere bersaglio di tamponamenti a catena e missili vari ma la carta/carte rosse che hai in mano possono cavarti fuori dai guai.
La combo carta rossa da 5 e potere della stella di livello tre, giocata precisamente al momento giusto, è un tocco di classe che contraddistingue un asso delle corse da uno Gnomy Spark qualunque.

Non ho tempo per rimuginare sulle strategie.
All'interno di un bolide che sfreccia attraverso il bosco multicolore, un folletto sulle spalle che mi grida cosa fare e cosa non fare, il boato del vento e quello del vulcano che rimbomba nelle orecchie, tutto assume l'aspetto di un'immagine caleidoscopica che vortica davanti ai miei occhi.
Mi lascio guidare dall'istinto e dall'esperienza scaturita da decine di partite al board game.

Svoltata una curva appaiono le terga di un'auto azzurra.
"Barbarossa" dice Finn.
Pedina un disgraziato che corre appiedato sulla strada.
Fabris.
Schiaccio il simbolo dello sterzo, cambio corsia e via di 5 rosso.
Mi avvicino con il chiaro intento di tamponare l'auto azzurra.
Poi mi rendo conto che davanti a noi c'è un check point contrassegnato da alcune bandierine e una striscia rossa sul terreno.
Deduco che l'ultimo check point oltrepassato si trova piuttosto indietro.
Ottimo.
La macchina pirata di Barbarossa, con il cannone installato sul cofano, sembra abbastanza malconcia.
Mi affianco, lo supero, schiaccio il simbolo della bomba, Finn spinge Fabris lungo il ciglio della strada, la bomba rotola sulla strada, sghignazzo guardando gli occhi di Barbarossa sgranarsi.
Poi l'esplosione.
E l'auto del pirata della strada rotola indietro, indietro e ancora indietro.

Ci fermiamo un attimo.
"Come stai Fabris?"
"Ho capito dove ci troviamo, Rush & Bash!"
"E bravo!"
"Che sta biascicando il tuo amico, questa è Baruffus"
"Fabris, arrampicati su quell'albero, vado a cercare gli altri".
"Ma io voglio guidare una macchinuccia!"
"Prova a chiederla a Barbarossa"
"Ok, mi arrampico"
"Finn, stai con lui, cerco i miei amici e ti restituisco Bolide Fiammeggiante"
"Ma la corsa..."
"Senti, ho già recuperato una posizione, può darsi che al prossimo giro sono in testa"
Il folletto non è molto convinto ma non ha scelta.

Ricomincio la corsa, che poi corsa non è perché l'unica cosa che mi interessa è trovare Gigio e Fra e tornare a casa.
Una cosa ho capito da questa breve esperienza: dobbiamo prepararci meglio per affrontare certi viaggi, l'idea di Gigio di scegliere un gioco a nostra insaputa è stata catastrofica.

Torno a concentrarmi sulla pista.
Sono penultimo, i pedali ancora tutti rossi.
Evito agilmente alcune rocce rotolate sulla strada. Ne disintegro un'altra con un missile.
Sfrutto la corsia interna di una curva che costeggia l'ansa di uno stagno ed esco velocissimo su un breve rettilineo.
Davanti a me compare la sagoma bianca di un auto che corre sulle proprie gambe.
Si, avete capito bene, sulle proprie gambe!
È l'auto/mech di Gnomy Spark, bianca come la sua barba.
Ecco che transita affianco a una bomba lasciata da chissà chi.
L'occasione è troppo ghiotta.
Lancio un missile. La bomba esplode nel momento stesso in cui Gnomy ci passa affianco.
La Spark Mobile resiste all'urto ma ho un asso nella manica.

La barra del potere della stella è quasi piena.
Il potere di terzo livello di Finn non mi è mai piaciuto troppo, quindi lo snobbo bellamente.
Nel board game potrei giocare un'altra carta, vediamo se funziona.
Schiaccio il missile, la barra si svuota, Gnomy esplode in una nuvola di fumo.
Ripartirà dall'ultimo check-point.
Un pedale diventa verde. Il valore numerico su di esso è un due.
Gli effetti della mia rimonta iniziano a farsi sentire ma non è ancora il momento di decelerare.

Schiaccio il pedale rosso 4 e sfreccio sotto lo striscione a scacchi che indica l'arrivo.
Un giro è andato.
Chissà quanti ne restano.
Fra, Gigio, dove diamine vi siete ficcati?
Mi ripeto mentalmente che non sono così stupidi da essere rimasti nel bosco. Intravedo un'altra auto.
Verde.
Poi scorgo un braccio fuoriuscire dall'abitacolo.
Mima il gesto di una frenata.
Decelero usando il pedale verde e mi affianco.
Nell'abitacolo c'è Fra.
"Grande Fra! Come hai fatto?" Grido cercando di sovrastare il boato del vento.
"Dopo centinaia di ore di D&D mi chiedi come sia riuscito a beffare un goblin?"
Effettivamente.
"Hai visto Gigio?"
Alza il muso indicando avanti.
"Ce l'ha il Barone"

L'auto del Barone Skully sfreccia poco lontano.
Lo conosciamo molto bene, è il protagonista di un altro titolo di succeso firmato Red Glove, Voodoo.
Un tipo alquanto sinistro, maestro di arti arcane e malefici di vario genere.
Io e Fra ci portiamo a ridosso della sua auto nera.
Il cranio bianco dello stregone sfavilla di raggi solari.
Poi lo vedo.
Gigio.
Sospeso a mezz'aria sulla macchina di Skully a opera di chissà quale incantesimo.
"Aiutatemi, vuole buttarmi sulle pozze di lava per evitare di subire danno!"
Il vulcano!
Ormai ci siamo sotto.
Fiumi di lava scorrono sul fianco della montagna e, più avanti, grosse voragini ribollenti si aprono sulla pista.
Fra mi guarda allibito.
"Ho un piano ma devi riuscire a superarlo il prima possibile" dico cercando di infondergli coraggio.
"Ci provo"
"Appena davanti molla una bomba"
"Ok"

Fra da gas giocando il potere della stella di secondo livello.
Supera il Barone passandogli largo a sinistra.
Poco fa ho detto che il potere di Finn non mi è mai piaciuto troppo.
Ora come ora, però, è l'unica carta che posso giocarmi per tentare di salvare Gigio, a dimostrazione che i piloti di Rush & Bash sono piuttosto bilanciati.
Gioco due stelle in rapida successione.
Mi avvicino al Barone, quasi lo tampono ma non è ancora il momento.
Aspetto che Fra sganci la bomba.
Non è detto che possa farlo.
Il mio piano potrebbe fallire miseramente.
Il vulcano brontola, le pozze sono sempre più vicine.
Non ce la faccio.
Mi sporgo per vedere meglio in avanti.
Dal culo della macchina di Fra rotola una bomba.
È il momento.
Il Barone la prende in pieno ma la sua vettura resiste stoicamente.
Schiaccio la stella. La barra si riempie e lampeggia.
Attivo il potere di terzo livello.
Tre draghetti sbucano dal fitto del bosco, sorvolano l'auto del Barone e lasciano cadere una pioggia di bombe.
L'auto nera scompare tra la polvere.
Gigio cade sulla strada, rotola e si ferma a pochi passi da una pozza di lava.
"Salta su" gli urlo.
Gigio si aggrappa come può alla carena di Bolide.
Fra mi aspetta.
Con cautela attraversiamo il tratto di strada devastato dal vulcano.
Davanti a noi, come un faro nella notte, procede l'auto gialla di Lady Lucebuona.


Senza troppe difficoltà, dosando i pedali verdi e quelli rossi giungiamo davanti all'albero sul quale si sono arrampicati Fabris e Finn.
"Hai solo Lady Lucebuona davanti Finn" gli dico smontando dall'auto "comportati da cavaliere e falla vincere!"
"Certamente" mi risponde il folletto "Grazie"
E riparte.

Prima che gli altri concorrenti ci sorprendano inermi sul ciglio della strada, scompariamo nel bosco.
Fatti pochi passi, nel timore che il vulcano erutti definitivamente o che un altro grugnoso venga a vendicare la brutta sorte dell'altro, Gigio si ferma.
"Qui va benissimo"
Estrae dal collo della t-shirt la board machine. Ne ha fatto un ciondolo.
Punta il dito su un lato dell'esagono e con l'altre mano è pronto a disincagliare la pedina a forma di macchinina.
Lo imitiamo senza indugi.
La foresta dai mille colori scompare sfumando in un indefinito nero.
Torniamo a casa.









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